mercoledì 14 ottobre 2009

Sicilia mia.

Oggi, 14 ottobre 2009, la Sicilia indignata di 10 giorni fa, tace.

lunedì 12 ottobre 2009

I vecchi dipinti dei nostri ricordi.

Si chiudono gli occhi per un po' ma poi, inevitabilmente, devono riaprirsi.
E così lo scenario cambia. I ricordi sono distanti ormai e la loro visione è troppo sfumata.
Sono lì, immobili, freddi, morti.
Ogni tanto si sfiorano con le dita, altre volte si accarezzano delicatamente e troppo spesso ci si sbatte contro, fortissimo. Fa male.
E' paradossale. Sono lì, fermi, e tu non puoi prenderli.
I ricordi non sono delle foto. Non basta togliere la polvere per vederli meglio.
I ricordi sono ricoperti di giorni, di sorrisi, di lacrime, di sbagli. E di fango.
Il fango è difficile da togliere e anche se tu, faticando, dovessi riuscirci, non ritornerà nulla come prima. Niente sarà nuovamente limpido. Ogni cosa resterà sporca, piena di macchie che nemmeno gli anni potranno cancellare.

Altri ricordi si posano sull'acqua del mare.
Resistono alle onde altissime e anche a quelle che li fanno sbattere contro gli scogli.
Questi ricordi sono i più forti.
Questi ricordi fanno troppo male.
Questi ricordi ritornano sempre a galla.
Questi ricordi sono vicinissimi.
Questi ricordi non si posano mai sul fondale.
Questi ricordi sono la cosa più bella che possa esistere e noi li guardiamo da lontano,
dall'ultimo piano di un albergo.
Questi ricordi non se ne andranno mai e potremo restare una vita a contemplarli.

Noi abbiamo paura dei nostri ricordi.
Noi abbiamo paura di sporcarci le mani, noi abbiamo una tremenda paura di affogare.
A noi basta piangere i nostri ricordi.