Quella mattina, mentre passeggiavamo per St Michel, sentivo il suono dei miei passi ed ero sicura che sarei sempre rimasta lì. Gli occhi mi brilavano ed non desideravo altro che quelle immagini rimanessero nitide nella mia memoria. E i rumori. E quel silenzio. Avrei voluto che il tempo si fermasse, che i nostri movimenti si ripetessero all'infinito. "Mademoiselle, vous avez le feu?"
"Oui, monsieur!" e un sorriso. Sanno tutti che la prima sigaretta della giornata è la migliore.
I negozi di souvenir erano chiusi, non c'erano turisti e sentivamo Parigi un po' nostra. Sentivo la complicità che c'era. Avevamo gli stessi occhi di chi stava per iniziare a lavora. Eravamo lì, uguali a loro. Non so se mai riuscirò ad amare allo stesso modo un altro quartiere, un'altra città. La terra in cui vivo non potrò mai confonderla, ogni volta che tornerò saprò di essere a casa. Poi, quella mattina, spendemmo in taxì tutto quello che avevamo risparmiato la sera prima. Mentre attraversavamo la Senna ho visto per un attimo Notre Dame. Un uomo parlava alla radio e tutto cominciava da capo.

(In Foto Arianna)
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